Uno studio d’impatto archeologico consiste in una serie di indagini preliminari non invasive mirate alla realizzazione di una carta del rischio di ritrovamento archeologico in una determinata area di trasformazione urbana, che vanno dallo studio della bibliografia e della cartografia storica alla ricognizione di superficie, in ottemperanza alla legislazione sull’archeologia preventiva e in particolare alla Legge 109 del 2005 e al Decreto Legislativo 163 del 2006.
Lo scopo di tale lavoro (determinare attraverso specifiche indagini l’esistenza di resti sommersi e/o la possibile estensione nel sottosuolo di preesistenze emergenti in superficie) tiene conto di obiettivi differenti e allo stesso tempo correlati:
- ridurre al minimo il rischio che, con interventi di attività edilizia, si possa impattare, in corso d’opera, su preesistenze archeologiche o monumentali inaspettate e, conseguentemente, ridurre il numero di varianti di progetto;
- ridurre al minimo le indagini dirette sul terreno per mezzo di trincee eseguite con mezzi meccanici limitandone l’esecuzione a quelli che le Autorità competenti stimeranno necessario indirizzare alla verifica di qualche preciso interrogativo come, ad esempio, l’estensione massima di resti già individuati;
- individuare eventuali presenze che possano essere oggetto di restauro conservativo e/o valorizzazione da proporre alle Autorità competenti.
La POLEIS garantisce professionalità e competenza, potendo offrire ogni tipo di supporto alle imprese coinvolte, dal rapporto con i funzionari delle Soprintendenze fino alla consegna finale della documentazione e alle pratiche per gli svincoli delle aree indagate.
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